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mercoledì 16 settembre 2015

Catanzaropoli: Abramo dimostri dignità e si dimetta

«Sergio Abramo dimostri almeno un po’ di dignità e rassegni le dimissioni da Sindaco di Catanzaro, mettendo fine al capitolo più nero della storia recente di questa città e restituendo la parola ai cittadini». È quanto affermano in una nota gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, a seguito della conclusione delle indagini su “Catanzaropoli Bis”.
«Da quanto si apprende dagli organi di informazione – aggiungono gli attivisti – il quadro è desolante. Il malaffare diffuso in città non si limita agli eventi criminali delle periferie dimenticate, ma ha terreno fertile anche nei palazzi del potere».
Continua la nota del Meetup Il Territorio: «Già dopo la conclusione del primo filotto di indagini, il nostro portavoce in Parlamento Paolo Parentela aveva chiesto attraverso un’interrogazione al Ministro dell’interno lo scioglimento del consiglio comunale ma Alfano preferisce tacere. L’avventura del Sindaco Abramo sullo scranno cittadino è iniziata con l’ombra dei brogli elettorali e sta continuando con indagini ed avvenimenti che non rendono il giusto onore alla città di Catanzaro. Le dimissioni sono il minimo sindacale».
«Questa volta – conclude la nota – anche i catanzaresi sono chiamati ad un gesto di responsabilità. L’emigrazione giovanile, la disoccupazione, i disservizi sono figli del malcostume della città. Il voto clientelare ha portato Catanzaro ad essere governata da gente che, se venissero confermate le accuse delle attuali indagini, tutto fa tranne che l’interesse dei propri cittadini. Catanzaro è chiamata ad uno scatto di orgoglio, esattamente come Abramo».

mercoledì 9 settembre 2015

Anche a Catanzaro proponiamo il "Baratto Amministrativo"

«Il Consiglio Comunale di Catanzaro si affretti ad approvare la proposta sul baratto amministrativo che abbiamo depositato ieri in Comune». È quanto affermano gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, che aggiungono: «In questo momento di crisi economica, è necessario che il Comune di Catanzaro dia un chiaro segnale di vicinanza ai cittadini che hanno difficoltà a corrispondere con puntualità tasse onerose come Tasi, Tari e Servizio Idrico. Il baratto amministrativo consentirebbe ai cittadini in difficoltà di commutare le tasse in servizi da rendere al comune, come ad esempio la pulizia delle aree verdi o piccoli lavori di manutenzione dei beni pubblici».
«Il baratto amministrativo – continuano gli attivisti – è una proposta di buon senso, che può e deve trovare il necessario appoggio politico dell’intero consiglio comunale. È una mera questione di volontà, che in altri comuni del comprensorio è già realtà. Il Comune deve limitarsi, come afferma l’art. 24 della legge 164/2014, a definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati. Dal canto nostro, restiamo sempre disponibili a collaborare per migliorare o integrare la proposta».
Il Meetup Il Territorio Cinque Stelle conclude: «Faremo presto una petizione popolare, che accompagnerà la nostra proposta già depositata in Comune e che servirà a far capire ai politici catanzaresi, che i cittadini vogliono il baratto amministrativo».

GUARDA IL VIDEO

mercoledì 8 luglio 2015

#EATALY Il Capoluogo di Regione della ‪#‎Calabria‬ non è ‪#‎ReggioCalabria‬ ma ‪#‎Catanzaro‬!


Il Capoluogo di Regione della ‪#‎Calabria‬ non è ‪#‎ReggioCalabria‬ ma ‪#‎Catanzaro‬!
Da quanto ci segnalano alcuni amici, quelli di ‪#‎EATALY‬ non lo sanno e nei ristoranti dedicati alla Calabria presenti ad ‪#‎Expo‬, presentano un grossolano (quanto fastidioso) errore.
La mia è una terra che spesso è stata al centro di stupide lotte campanilistiche. Una di queste ha rappresentato, negli anni '70, proprio quella relativa alla scelta del Capoluogo.
Non serve chissà quale memoria storica per conoscere i capoluoghi di regione e mi stupisce cotanta ignoranza.
Per informazioni, invito Eataly a consultare wikipedia (alla fine sarebbe bastato cercare su google):
https://it.wikipedia.org/wiki/Catanzaro
https://it.wikipedia.org/wiki/Calabria
https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Reggio

martedì 7 luglio 2015

Al fianco dei docenti contro il ddl "la buona scuola" di Renzi

Oggi siamo scesi in piazza accanto agli insegnanti, gli studenti ed i cittadini del Comitato per la difesa della Scuola della Repubblica - Catanzaro e Provincia.
La riforma della "buona scuola" di Renzi e del Ministro Giannini sviliscono il diritto all'istruzione e svendono la scuola pubblica al miglior offerente.
Il ‪MoVimento 5 Stelle nelle piazze ed in Parlamento è accanto agli insegnanti che non ci stanno ad accettare lo svilimento della scuola pubblica.

lunedì 6 luglio 2015

In piazza a Catanzaro accanto agli insegnanti contro il ddl "Buona Scuola"

«Martedì 7 luglio scenderemo in piazza insieme agli insegnanti del Comitato per la scuola della Repubblica – Catanzaro e provincia». Lo annunciano gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle Catanzaro, che aggiungono: «Scenderemo al loro fianco senza simboli o bandiere. Non vogliamo appropriarci della loro lotta, vogliamo soltanto far sentire la nostra vicinanza a tutti gli insegnanti che sono indignati come noi verso il governo Renzi e questa squallida riforma della scuola. Il Ddl ‘buona scuola’ annullerà il diritto all’insegnamento previsto dalla nostra costituzione, cancellando ogni diritto di tutela per chi opera nel settore». «I cittadini di buon senso, gli studenti ed i loro genitori – continua la nota – dovrebbero indignarsi di fronte allo sfacelo preconfezionato dal governo. La mercificazione della cultura attraverso l’inserimento di capitali privati nella scuola pubblica porterà all’inevitabile discriminazione degli studenti delle aree svantaggiate del Paese ed avvantaggerà le ingerenze politiche, imprenditoriali e mafiose nelle scelte della scuola, degli insegnanti e degli studenti, che verranno sfruttati come manodopera a costo zero». Gli attivisti de ‘Il Territorio 5 Stelle’ concludono: «La scuola italiana non riceve supporto positivo dalla politica ormai dai più di un decennio. Il governo Renzi, in segno di continuità con i suoi predecessori, ha deciso di rubare finanziamenti alla scuola pubblica per trasferirli a quella privata. Il modo migliore per annientare la meritocrazia e costruire una classe dirigente dinastica, formata da quei pochi eletti che potranno permettersi un’istruzione di qualità».

venerdì 3 luglio 2015

#MarioDimettiti: a Catanzaro la raccolta firme!

«Raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni di Mario Oliverio e di tutto il Consiglio Regionale». Lo annunciano gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle di Catanzaro, che aggiungono: «Sabato 4 luglio sul lungomare di Catanzaro (nei pressi dell’ancora) dalle 18 alle 21, allestiremo un banchetto per informare i cittadini dei motivi che ci spingono a chiedere le dimissioni del Governatore della Calabria, unico responsabile politico della nomina di una giunta che è stata azzerata dalle indagini sui rimborsi rubati dai gruppi della passata consiliatura. Sono inutili gli attuali proclami per la scelta di una nuova giunta che sia lontana dagli scandali della magistratura».
«Gli attivisti – continua la nota – allestiranno altri banchetti in tutta la regione. La voce dei calabresi indignati si deve levare alta. Questa non è una battaglia del M5s contro il PD, ma dei calabresi onesti che pretendono una classe politica lontana dalle inchieste e dagli scandali e che regali alla Calabria una stagione di scelte fatte con e per il popolo e non per gli interessi dei potentati della regione».
Il Territorio Cinque Stelle conclude: «Invitiamo al nostro banchetto tutti i calabresi stanchi di assistere inermi al valzer di poltrone della Regione Calabria. Troppo tempo si è perso a discutere di nomine e ruoli istituzionali, mentre nulla è stato fatto per risolvere i problemi che attanagliano la regione più povera d’Italia».

giovedì 2 luglio 2015

Potenziare la tratta ferroviaria Catanzaro-Lamezia

E' dal 2000 che le Regioni hanno la piena responsabilità per quanto riguarda le politiche in materia di servizio ferroviario locale. Sono infatti subentrate allo Stato nel ruolo di interlocutore con i diversi concessionari che operano il servizio regionale e dal 2001 hanno avuto trasferite le risorse, già destinate al finanziamento del servizio ferroviario locale. Alle Regioni spetta dunque definire con i gestori, operanti in concessione sul proprio territorio, la quantità, i costi e gli standard di qualità dei servizi ferroviari erogati. Le “prestazioni” sono stabilite nei cosiddetti Contratti di Servizio (CdS), con il quale da un lato l’impresa ferroviaria s’impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km ed al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi. In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dallo stesso Contratto.
Nel caso della Calabria, nonostante una media di 230 soppressioni di treni al mese le penali non sono previste dal CdS.
Il Rapporto Pendolaria 2014 ha analizzato in ogni Regione le risorse e gli impegni previsti nei CdS, per capire come le politiche dei governi locali sui trasporti si siano tradotte o meno in attenzioni e investimenti a favore del trasporto ferroviario pendolare. In Calabria si è assistito in quattro anni a tagli per il 16,3%, un aumento delle tariffe del 20%, assenza di stanziamenti per il servizio e per il materiale rotabile ed una drastica riduzione sulla quantità di treni x km che passano da 7,4 a 5,8.
Il Rapporto Pendolaria mostra, di anno in anno, per la Calabria, la stessa fotografia di isolamento e di arretratezza - in alcuni casi addirittura peggiorata. Nel corso del 2014 la Regione Calabria ha tagliato circa 10 milioni di euro al Contratto di Servizio con Trenitalia, già impoverito di molto negli ultimi anni. In seguito a questa decisione a partire dallo scorso giugno è stata decretata la soppressione di ben 26 treni regionali solo sulla linea Jonica tra Reggio e Metaponto e tra Catanzaro Lido e Lamezia. In seguito alle trattative tra Regione e Trenitalia i tagli sono poi diventati 16, con 10 corse ripristinate. Ma allarmano le notevoli riduzioni su alcuni linee, come la Jonica e la linea Rosarno - Lamezia Terme Centrale via Tropea.
Drammatica è proprio la situazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme parzialmente rinnovata nel 2008 con la costruzione della variante Catanzaro Lido – Settingiano e della nuova stazione di Catanzaro-Germaneto. Infatti, dopo un taglio di circa 10 milioni di Euro da parte della Regione sul Contratto di Servizio avvenuto la scorsa estate la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale è stata classificata come tratta a scarso traffico e vede 10 collegamenti al giorno (per senso di marcia) di cui solo 3 con treni regionali. Il resto è stato sostituito con autobus. In pratica, si è tornati alla sostituzione dei treni con i mezzi su gomma proprio come nel periodo di interruzione della ferrovia tra il novembre 2011 e l'aprile 2013, a seguito del crollo di un ponte tra Marcellinara e Feroleto Antico. Nonostante sia una linea, di 42 km, a binario unico risulta strategica perché unisce i versanti tirrenico e jonico della Calabria tanto da aver fatto proporre la sue elettrificazione più volte negli ultimi anni. I tagli quindi aggiungono disagi per un’area, quella jonica, già martoriata sul fronte del trasporto ferroviario e che già da anni non può raggiungere in modo diretto in treno Lamezia Terme Centrale, avendo spezzato i collegamenti Regionali provenienti dalla Jonica sud (Reggio Calabria/Roccella Jonica) e da Crotone/Sibari, a Catanzaro Lido.
Anche i treni a più lunga percorrenza hanno subito dei cambiamenti importanti nel corso degli ultimi anni, mentre addirittura finiranno nel dimenticatoio la maggior parte dei treni notturni, che almeno allo stato attuale sono destinati a scomparire. In Calabria tra il 2010 ed 2011 sono stati soppressi 4 Intercity notturni e addirittura 12 treni Espressi che permettevano, con un costo contenuto, di collegare questa regione sia con la Sicilia sia con Roma. Solo nel 2013 sono stati tagliati gli Espressi diretti a Torino, Milano, Venezia e Bolzano, mentre nel 2012 i tagli più gravi hanno riguardato la linea Jonica. In quest’ultimo caso oltre alla mancanza ormai di passaggio dei treni, con un solo treno al giorno tra Metaponto e Reggio Calabria (ed un cambio a Catanzaro Lido), si assiste anche alla chiusura di biglietterie di stazioni importanti come Sibari e Crotone.
La presenza di servizi su gomma in sovrapposizione al treno, alle porte del 2015, non è più accettabile: sono costi che ingiustamente vengono sostenuti dai cittadini calabresi, peraltro beffati due volte, visto che il servizio è assolutamente poco appetibile a causa degli alti tempi di percorrenza (compresi tra 45 e 50 minuti per percorrere 42 km).
Una nuova Catanzaro Lido – Lamezia darebbe anche la possibilità di collegare direttamente il capoluogo di Regione Catanzaro con la Capitale e con il resto d’Italia. Non sarebbe più un sogno collegare con un servizio Frecciargento Catanzaro Lido con Roma Termini in 4 ore e 30 minuti, con relative coincidenze Regionali da/per Crotone-Sibari e Soverato-Roccella Jonica-Reggio Calabria.
Nel 2012 il Ministero della Coesione Territoriale ha destinato 80 milioni di euro all’elettrificazione della tratta tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale per un lavoro che, allo stato attuale, a causa del tracciato poco agevole e costellato di criticità idrogeologiche, sarebbe totalmente inutile ai fini del miglioramento e della velocizzazione dei treni. I lavori, per giunta, non sono mai partiti.
Legambiente ha segnalato una media del 25% in meno di risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma negli ultimi 4 anni. Il governo Renzi ha assicurato, in controtendenza, uno stanziamento di 3,8 miliardi di Euro per tentare di dare uno shock positivo alla pericolante economia nazionale, tuttavia, con grande rammarico notiamo ancora una volta che nello "Sblocca Italia" non è menzionata neppure lontanamente la Calabria, "solita" grande assente, ormai da decenni, nei piani nazionali di investimento infrastrutturale nel settore del trasporto ferroviario;
In Calabria, il cronico ritardo che riguarda il potenziamento delle infrastrutture e il ricambio del materiale rotabile fa sì che i tempi di percorrenza, non solo tra centri di minor grandezza, assumano dimensioni impensabili per un viaggio da effettuare quotidianamente. Muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, può portare a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno.
L’obiettivo da perseguire nell'interesse del Paese è di potenziare i collegamenti lungo le principali direttrici nazionali, migliorando l'offerta e l'integrazione modale con porti e aeroporti, pullman, trasporto pubblico locale, eliminando anche sprechi. Questo dovrebbe essere il ruolo del Ministero dei trasporti, con una attenta regia di politiche e investimenti. Non esistono infatti scuse infrastrutturali, nei collegamenti tra i principali capoluoghi di Regione, al nord come al Sud, devono essere garantiti collegamenti diretti su treni moderni che possano circolare con velocità competitive nei confronti delle automobili. Non è accettabile che scompaiano i collegamenti interregionali perché le Regioni hanno deciso di tagliare le linee più periferiche e il Ministero non intervenga. Al Ministero spetta il compito di verificare che siano garantiti gli stessi diritti di accesso al trasporto ferroviario in tutta Italia. Ecco perchè ho presentato un'interrogazione parlamentare. Ho chiesto se ritenga che ai cittadini calabresi siano stati garantiti gli stessi diritti di accesso al trasporto ferroviario al pari dei residenti delle altre regioni e  se non ritenga opportuno che si provveda alla messa in sicurezza e alla velocizzazione e solo in seguito all’elettrificazione della tratta tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale oltre alla costruzione dell’irrinunciabile collegamento ferroviario con l’aeroporto internazionale. Risponderà?

Paolo Parentela
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Consiglio Comunale incapace di governare il capoluogo

«Il Consiglio Comunale di Catanzaro è chiamato ad un vero atto di responsabilità che riporti i cittadini ad esprimersi, vista l’assenza palese di una maggioranza e di una opposizione in città». È quanto sostengono gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle Catanzaro, all’indomani dell’approvazione del finanziamento del disavanzo straordinario di amministrazione grazie all’astensione delle forze di minoranza. «Dal 2013 ad oggi – aggiungono – la giunta Abramo si è retta soltanto grazie a numerosi rimpasti di giunta, utili soltanto a rinfoltire una maggioranza che ogni giorno perde pezzi. Ci mancava soltanto che anche l’opposizione accorresse in suo aiuto facendo da stampella, giustificandosi con un atto di responsabilità che non esiste». Il Territorio 5 Stelle continua: «Il vero atto di responsabilità del Consiglio Comunale, dovrebbe essere di palesare la manifesta incapacità di governare questa città, restituendo la voce ai cittadini. La verità è che la classe politica cittadina risponde tutta a giochi di potere che possa consentirgli di rimanere comodamente seduta sugli scranni di Palazzo de’ Nobili, mentre Catanzaro lentamente muore». «Abramo e le sue giunte – conclude la nota – stanno facendo finta di governare Catanzaro. Abbiamo assistito a lunghi periodi in cui il Consiglio Comunale non riusciva neanche a riunirsi ed a numerosi rimpasti di giunta, che sono serviti soltanto per ricompattare una maggioranza che senza nomine e poltrone sarebbe stata incapace di andare avanti. I catanzaresi hanno bisogno di un Consiglio Comunale forte e responsabile, non di giochi di potere e pacchetti di voti che si spostano per compiacere i potenti della città»

mercoledì 1 luglio 2015

Il Comune reinvesta liquidità in alcuni quartieri di Catanzaro

«Il Comune di Catanzaro reinvesta parte del denaro ricavato dal riscatto degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per dotare i quartieri interessati di servizi degni di un capoluogo di regione». Lo affermano gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, a seguito dell’annuncio da parte dell’assessore Filippo Mancuso riguardo l’approvazione da parte della giunta della delibera che consentirà ad oltre 1500 famiglie catanzaresi di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. Il Territorio Cinque Stelle aggiunge: «Corvo, Aranceto, Fortuna, Santa Maria, Gagliano, De Filippis. I quartieri interessati dalla vicenda rappresentano quasi tutti la periferia dimenticata di questa città, in cui imperversano degrado urbano e sociale. In questi quartieri la situazione di strade, marciapiedi e pensiline è da terzo mondo, per non parlare delle aree verdi spesso abbandonate a loro stesse».
«Le restrizioni imposte dal patto di stabilità – continuano gli attivisti – hanno portato il Comune di Catanzaro a stringere le maglie ed a dimenticare l’ordinaria manutenzione delle aree demaniali. È così che migliaia di catanzaresi si sono trovati a calpestare marciapiedi e ad attraversare strade che necessitano di interventi immediati. Vicende che si ripercuotono spesso sulle casse del comune a causa dell’elevato numero di incidenti causati dall’assenza di manutenzione. La giunta Abramo restituisca ai cittadini delle periferie quantomeno la dignità, sfruttando la fresca liquidità che arricchirà le cassa del comune grazie alla delibera recentemente approvata».
Il Territorio Cinque Stelle conclude: «Ricordarsi dei cittadini residenti nei quartieri periferici soltanto a ridosso delle tornate elettorali è una tecnica che non funziona più. Il Comune di Catanzaro deve urgentemente trovare il modo di manutenere adeguatamente le proprie periferie, affinché non esistano più catanzaresi di serie A e serie B».

martedì 23 giugno 2015

Consiglio regionale si opponga a convenzione con ospedale Bambino Gesù

«Il Consiglio regionale della Calabria discuta al più presto della convenzione pediatrica tra gli ospedali Bambino Gesù di Roma e Pugliese di Catanzaro». Lo dichiara Dalila Nesci, che con l’altro deputato M5S Paolo Parentela ha già presentato, nel merito, un esposto alla procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, insieme a un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Economia e della Salute. La parlamentare M5s aggiunge: «Occorre denunciare le strumentalizzazioni in atto, che hanno l’obiettivo di sfruttare i sentimenti delle famiglie per allungare la convenzione, che per l’attività locale presenta dati negativi. A riguardo, dal 2011 si registra una perdita di circa 600.000 euro». «La difesa interessata della convenzione pediatrica – evidenzia la parlamentare – è stata condotta con dati artefatti, in cui sono state volutamente riunite l’attività della Chirurgia pediatrica e le attività ambulatoriali dell’ospedale Pugliese». «Inoltre, i giudizi positivi del dipartimento regionale Tutela della Salute sono stati espressi unendo i drg chirurgici e quelli medici, ma la convenzione si occupa solo della parte chirurgica e non interviene sui ricoveri presso la Pediatria del Pugliese». «Inoltre – evidenzia la parlamentare M5S – tra il 2011 e il 2013 i ricoveri di alta complessità verso il Bambino Gesù sono aumentati sia in numero che in valore economico. In quanto alla somma dei valori circa i drg chirurgici, l’effetto Bambino Gesù risulta insignificante, in quanto i ricoveri chirurgici ordinari e in day hospital sono diminuiti di un misero meno 40, pari a meno 29.000 euro».
«L’effetto della convenzione ha prodotto – conclude Nesci – un costo in eccesso di 2.500.000 di euro già dopo un anno, come affermato in sede ex Massicci nel 2013. L’attività operatoria dei professionisti del Bambino Gesù ricomprende quella già effettuata al Pugliese, il cui personale scrisse che avrebbe voluto imparare nuove metodologie di cura e assistenza ai pazienti, il che non è mai avvenuto. Sollecito un tempestivo intervento della Corte dei conti».

Parentela presenta nuova interrogazione su emergenza criminalità

«Il Ministro Alfano garantisca un presidio di legalità costante e permanente nella città di Catanzaro che possa contare su un incremento di uomini, mezzi e dotazioni». È quanto afferma il deputato M5S Paolo Parentela, dopo aver presentato un’ulteriore interrogazione al Ministro degli Interni. «Già ad aprile scorso – aggiunge il parlamentare – ho presentato un atto di sindacato ispettivo ad Alfano, per interessarlo all’escalation criminale che sta vivendo la città. Ad oggi la mia richiesta è rimasta inascoltata, mentre a Catanzaro continuano gli episodi di violenza strettamente legati alla criminalità organizzata».
Il Cinque Stelle continua: «Nell’interrogazione ho voluto porre l’attenzione sugli stretti legami tra ‘ndrangheta e comunità Rom, risultato del pessimo esempio di integrazione dato dalla politica cittadina ormai trenta anni fa. In tutta Catanzaro c’è bisogno di avvertire una maggiore presenza dello Stato, specialmente nei quartieri sud. I recenti episodi di aggressione alle forze dell’ordine nel quartiere Aranceto rappresentano l’esempio lampante di come le ‘ndrine a cui la comunità Rom fanno riferimento abbiano ormai lo strapotere su alcuni quartieri periferici della città, da dove i cittadini onesti sono ormai costretti a scappare».
«Le visite della commissione antimafia – conclude Parentela – per quanto opportune, non bastano. Il governo deve subito prendere in mano la situazione e garantire un controllo capillare ed efficace del territorio ed intervenire per prevenire le connivenze tra la politica e la criminalità organizzata in città. I catanzaresi si sentono abbandonati dalle istituzioni e la sfiducia si riflette nella paura di denunciare, il che avvantaggia ulteriormente i malviventi della città».

venerdì 19 giugno 2015

Il nuovo depuratore di ‪‎Catanzaro‬ è necessario ed urgente!

Ho visitato questa mattina l'impianto di depurazione di Catanzaro, nel quartiere lido. Ho voluto visitare l'impianto per verificarne la funzionalità. Ho visto con i miei occhi l'impegno costante di chi ci lavora, che spesso non riesce a gestire la portata massiccia di un impianto decisamente sottodimensionato rispetto alla necessità della città e che ad oggi non riesce a coprire l'intero territorio comunale. Bisogna risolvere urgentemente il problema delle due vasche che dovevano servire per la sedimentazione primaria delle acque reflue e che oggi vengono utilizzate per conservare i fanghi accumulati in passato ed a cui dobbiamo il cattivo odore che si avverte nella zona. A quanto pare altri fanghi sarebbero stipati all'interno del vecchio impianto di digestione anaerobica ormai da decenni dismesso. Il che rappresenta un rischio ambientale notevole.
Ho già interrogato il governo lo scorso anno, sollecitandolo ad occuparsi della grave situazione della depurazione in Calabria per tutto l'anno e non soltanto in prossimità della stagione balneare. Una buona depurazione non vuol dire soltanto difendere l'ecosistema marino, ma anche assicurare un importante ritorno di immagine ad una regione che può sfruttare l'indotto del turismo lungo i suoi 800 km di coste. La Calabria sarà costretta a pagare 38 milioni di euro per la procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea a causa della mala depurazione che è dovuta ad una grave carenza infrastrutturale con ben 130 agglomerati non a norma.
Continuerò ad approfondire la vicenda ed a sollecitare ancora il governo e la politica locale a prendere i giusti provvedimenti per garantire una corretta gestione degli impianti di depurazione, soprattutto per quanto concerne lo smaltimento dei fanghi residui. Il governo regionale deve adoperarsi in fretta, anche perché è concreto il rischio di un ennesimo commissariamento, che segna l'incapacità della classe politica regionale di far fronte ai problemi dei cittadini.

Paolo Parentela
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati