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martedì 23 giugno 2015

Consiglio regionale si opponga a convenzione con ospedale Bambino Gesù

«Il Consiglio regionale della Calabria discuta al più presto della convenzione pediatrica tra gli ospedali Bambino Gesù di Roma e Pugliese di Catanzaro». Lo dichiara Dalila Nesci, che con l’altro deputato M5S Paolo Parentela ha già presentato, nel merito, un esposto alla procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, insieme a un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Economia e della Salute. La parlamentare M5s aggiunge: «Occorre denunciare le strumentalizzazioni in atto, che hanno l’obiettivo di sfruttare i sentimenti delle famiglie per allungare la convenzione, che per l’attività locale presenta dati negativi. A riguardo, dal 2011 si registra una perdita di circa 600.000 euro». «La difesa interessata della convenzione pediatrica – evidenzia la parlamentare – è stata condotta con dati artefatti, in cui sono state volutamente riunite l’attività della Chirurgia pediatrica e le attività ambulatoriali dell’ospedale Pugliese». «Inoltre, i giudizi positivi del dipartimento regionale Tutela della Salute sono stati espressi unendo i drg chirurgici e quelli medici, ma la convenzione si occupa solo della parte chirurgica e non interviene sui ricoveri presso la Pediatria del Pugliese». «Inoltre – evidenzia la parlamentare M5S – tra il 2011 e il 2013 i ricoveri di alta complessità verso il Bambino Gesù sono aumentati sia in numero che in valore economico. In quanto alla somma dei valori circa i drg chirurgici, l’effetto Bambino Gesù risulta insignificante, in quanto i ricoveri chirurgici ordinari e in day hospital sono diminuiti di un misero meno 40, pari a meno 29.000 euro».
«L’effetto della convenzione ha prodotto – conclude Nesci – un costo in eccesso di 2.500.000 di euro già dopo un anno, come affermato in sede ex Massicci nel 2013. L’attività operatoria dei professionisti del Bambino Gesù ricomprende quella già effettuata al Pugliese, il cui personale scrisse che avrebbe voluto imparare nuove metodologie di cura e assistenza ai pazienti, il che non è mai avvenuto. Sollecito un tempestivo intervento della Corte dei conti».

Parentela presenta nuova interrogazione su emergenza criminalità

«Il Ministro Alfano garantisca un presidio di legalità costante e permanente nella città di Catanzaro che possa contare su un incremento di uomini, mezzi e dotazioni». È quanto afferma il deputato M5S Paolo Parentela, dopo aver presentato un’ulteriore interrogazione al Ministro degli Interni. «Già ad aprile scorso – aggiunge il parlamentare – ho presentato un atto di sindacato ispettivo ad Alfano, per interessarlo all’escalation criminale che sta vivendo la città. Ad oggi la mia richiesta è rimasta inascoltata, mentre a Catanzaro continuano gli episodi di violenza strettamente legati alla criminalità organizzata».
Il Cinque Stelle continua: «Nell’interrogazione ho voluto porre l’attenzione sugli stretti legami tra ‘ndrangheta e comunità Rom, risultato del pessimo esempio di integrazione dato dalla politica cittadina ormai trenta anni fa. In tutta Catanzaro c’è bisogno di avvertire una maggiore presenza dello Stato, specialmente nei quartieri sud. I recenti episodi di aggressione alle forze dell’ordine nel quartiere Aranceto rappresentano l’esempio lampante di come le ‘ndrine a cui la comunità Rom fanno riferimento abbiano ormai lo strapotere su alcuni quartieri periferici della città, da dove i cittadini onesti sono ormai costretti a scappare».
«Le visite della commissione antimafia – conclude Parentela – per quanto opportune, non bastano. Il governo deve subito prendere in mano la situazione e garantire un controllo capillare ed efficace del territorio ed intervenire per prevenire le connivenze tra la politica e la criminalità organizzata in città. I catanzaresi si sentono abbandonati dalle istituzioni e la sfiducia si riflette nella paura di denunciare, il che avvantaggia ulteriormente i malviventi della città».

venerdì 19 giugno 2015

Il nuovo depuratore di ‪‎Catanzaro‬ è necessario ed urgente!

Ho visitato questa mattina l'impianto di depurazione di Catanzaro, nel quartiere lido. Ho voluto visitare l'impianto per verificarne la funzionalità. Ho visto con i miei occhi l'impegno costante di chi ci lavora, che spesso non riesce a gestire la portata massiccia di un impianto decisamente sottodimensionato rispetto alla necessità della città e che ad oggi non riesce a coprire l'intero territorio comunale. Bisogna risolvere urgentemente il problema delle due vasche che dovevano servire per la sedimentazione primaria delle acque reflue e che oggi vengono utilizzate per conservare i fanghi accumulati in passato ed a cui dobbiamo il cattivo odore che si avverte nella zona. A quanto pare altri fanghi sarebbero stipati all'interno del vecchio impianto di digestione anaerobica ormai da decenni dismesso. Il che rappresenta un rischio ambientale notevole.
Ho già interrogato il governo lo scorso anno, sollecitandolo ad occuparsi della grave situazione della depurazione in Calabria per tutto l'anno e non soltanto in prossimità della stagione balneare. Una buona depurazione non vuol dire soltanto difendere l'ecosistema marino, ma anche assicurare un importante ritorno di immagine ad una regione che può sfruttare l'indotto del turismo lungo i suoi 800 km di coste. La Calabria sarà costretta a pagare 38 milioni di euro per la procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea a causa della mala depurazione che è dovuta ad una grave carenza infrastrutturale con ben 130 agglomerati non a norma.
Continuerò ad approfondire la vicenda ed a sollecitare ancora il governo e la politica locale a prendere i giusti provvedimenti per garantire una corretta gestione degli impianti di depurazione, soprattutto per quanto concerne lo smaltimento dei fanghi residui. Il governo regionale deve adoperarsi in fretta, anche perché è concreto il rischio di un ennesimo commissariamento, che segna l'incapacità della classe politica regionale di far fronte ai problemi dei cittadini.

Paolo Parentela
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati