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martedì 8 marzo 2016

Vogliamo il "BARATTO AMMINISTRATIVO" a Catanzaro


Si è svolta stamattina presso la Sala dei concerti del Comune di Catanzaro la conferenza stampa del Meetup Il Territorio Cinque Stelle, che ha visto presentare da parte degli attivisti la petizione con oltre 300 firme relativa all’attuazione del “baratto amministrativo” nel Comune di Catanzaro.
Alla presenza dei giornalisti e dei Consiglieri Comunali Roberto Guerriero e Vincenzo Capellupo, gli attivisti del Meetup hanno riassunto il percorso iniziato il 7 settembre 2015 con la presentazione della mozione e conclusosi oggi con la presentazione delle firme dei cittadini di Catanzaro.
La conferenza stampa è stata un’occasione per ricordare quanto la misura del baratto amministrativo possa servire ai cittadini che hanno difficoltà nel pagare i tributi dovuti al proprio comune. La misura prevista dalla Legge n. 164/2014, dà facoltà ai Comuni di poter concedere ai propri cittadini lo sgravio o l’annullamento dei tributi in cambio in cambio di un impegno concreto per “migliorare” il territorio, come la pulizia del parco comunale o la piccola manutenzione della scuola elementare. Il baratto amministrativo è già realtà in oltre 100 comuni italiani, diversi dei quali sono calabresi, tra cui spicca la città di Milano.
Gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, hanno anche ricordato il silenzio del Sindaco Sergio Abramo sulla mozione presentata il 7 settembre 2015 a cui, da regolamento comunale, avrebbe dovuto rispondere entro 60 giorni.
La proposta del baratto amministrativo, potrebbe aiutare l’amministrazione comunale anche a conferire maggior decoro a troppe aree della città lasciate in stato di abbandono e anche, in minima parte, ridurre i tributi accertati e non incassati. Certamente il baratto amministrativo non è la panacea di tutti i mali, ma resta una misura di buon senso che può aiutare tanti cittadini in un momento difficile per l’economia del nostro Paese.
Intervenuto anche il consigliere comunale Roberto Guerriero che, a nome della coalizione di centro sinistra, ha garantito il massimo impegno nelle aule consiliari per l’approvazione della misura del baratto amministrativo. Gli attivisti e Guerriero sono risultati concordi anche sulla necessità di dar vita ad un regolamento che non lasci spazio ai cittadini che vorranno approfittare del baratto amministrativo pur non avendone bisogno.
Il Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro ritiene che il baratto amministrativo vada approvato dal Consiglio Comunale con una maggioranza il più possibile bipartisan, perché si tratta di una semplice proposta di buon senso che può essere abbracciata da tutti gli schieramenti politici.
Da registrare l’assenza del Sindaco Abramo, che pure si trovava a pochi passi dalla sala in cui era in atto la conferenza stampa per accogliere alcune atlete catanzaresi. Pur ufficialmente invitato, Abramo ha preferito disertare la conferenza stampa e non dare risposte ai numerosi cittadini catanzaresi che hanno bisogno di avvalersi del baratto amministrativo per far fronte al pesante carico fiscale in questo periodo di crisi economica.



martedì 1 marzo 2016

Il Comune di Catanzaro non rispetta "trasparenza" su canoni di locazione o di affitto

L’art. 30 del D.Lgs n.33/2013 (il così detto “decreto trasparenza”) recita: ”Le pubbliche amministrazioni pubblicano le informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti”. Un articolo di legge disarmante per la sua chiarezza. Avendolo letto, noi del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, abbiamo deciso di verificarne l'applicazione nella specifica sezione dedicata alla trasparenza del sito del Comune. Nella sezione affitti, il nostro Comune non ritiene doveroso rispettare a pieno le regole imposte dal Decreto Trasparenza. La pagina, infatti, vede l’ultimo aggiornamento risalente al 29 gennaio 2014, che riporta i dati relativi ai canoni di locazione del 2013. Di fatto la nostra amministrazione è in ritardo di 2 anni sulla pubblicazione relativa ai “canoni di locazione o di affitto versati o percepiti”. Non solo, aprendo il file che il Comune mette a disposizione dei propri cittadini, c’è da rabbrividire. Ignorando le semplici regole della trasparenza, la nostra Amministrazione si limita ad informare i propri cittadini riguardo al fatto che nel 2013 ha incassato poco più 844mila euro, pagandone più di 3 milioni e cento mila euro senza chiarire alcunché. Non abbiamo il piacere di poter leggere una lista dei fabbricati per cui la cittadinanza paga (con le tasse) un canone di affitto, né sappiamo da chi provengono gli oltre 800mila euro di canoni di locazione riscossi.  La trasparenza è una cosa seria, ed i cittadini hanno il diritto di conoscere fin nel dettaglio le vicende riguardanti la propria amministrazione. Lo impone la legge, ma anche il buon senso. Soprattutto alla luce dello scandalo “affittopoli” che ha colpito la Città di Roma.  Sarebbe il caso che l’amministrazione comunale si affrettasse a pubblicare una lista completa degli immobili concessi in locazione, con il relativo canone incassato. Lo stesso avvenga per i fitti passivi, per cui i cittadini hanno il diritto di conoscere i canoni pagati. L’Art. 1 del “decreto trasparenza” recita:” La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche”. Abramo, la sua giunta, i tecnici del Comune e i consiglieri di maggioranza ed opposizione non devono far altro che adoperarsi per rispettare la legge. Questa città ha un disperato bisogno di legalità, ad iniziare dalla propria amministrazione che è obbligata a dare il buon esempio.