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mercoledì 8 luglio 2015

#EATALY Il Capoluogo di Regione della ‪#‎Calabria‬ non è ‪#‎ReggioCalabria‬ ma ‪#‎Catanzaro‬!


Il Capoluogo di Regione della ‪#‎Calabria‬ non è ‪#‎ReggioCalabria‬ ma ‪#‎Catanzaro‬!
Da quanto ci segnalano alcuni amici, quelli di ‪#‎EATALY‬ non lo sanno e nei ristoranti dedicati alla Calabria presenti ad ‪#‎Expo‬, presentano un grossolano (quanto fastidioso) errore.
La mia è una terra che spesso è stata al centro di stupide lotte campanilistiche. Una di queste ha rappresentato, negli anni '70, proprio quella relativa alla scelta del Capoluogo.
Non serve chissà quale memoria storica per conoscere i capoluoghi di regione e mi stupisce cotanta ignoranza.
Per informazioni, invito Eataly a consultare wikipedia (alla fine sarebbe bastato cercare su google):
https://it.wikipedia.org/wiki/Catanzaro
https://it.wikipedia.org/wiki/Calabria
https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Reggio

martedì 7 luglio 2015

Al fianco dei docenti contro il ddl "la buona scuola" di Renzi

Oggi siamo scesi in piazza accanto agli insegnanti, gli studenti ed i cittadini del Comitato per la difesa della Scuola della Repubblica - Catanzaro e Provincia.
La riforma della "buona scuola" di Renzi e del Ministro Giannini sviliscono il diritto all'istruzione e svendono la scuola pubblica al miglior offerente.
Il ‪MoVimento 5 Stelle nelle piazze ed in Parlamento è accanto agli insegnanti che non ci stanno ad accettare lo svilimento della scuola pubblica.

lunedì 6 luglio 2015

In piazza a Catanzaro accanto agli insegnanti contro il ddl "Buona Scuola"

«Martedì 7 luglio scenderemo in piazza insieme agli insegnanti del Comitato per la scuola della Repubblica – Catanzaro e provincia». Lo annunciano gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle Catanzaro, che aggiungono: «Scenderemo al loro fianco senza simboli o bandiere. Non vogliamo appropriarci della loro lotta, vogliamo soltanto far sentire la nostra vicinanza a tutti gli insegnanti che sono indignati come noi verso il governo Renzi e questa squallida riforma della scuola. Il Ddl ‘buona scuola’ annullerà il diritto all’insegnamento previsto dalla nostra costituzione, cancellando ogni diritto di tutela per chi opera nel settore». «I cittadini di buon senso, gli studenti ed i loro genitori – continua la nota – dovrebbero indignarsi di fronte allo sfacelo preconfezionato dal governo. La mercificazione della cultura attraverso l’inserimento di capitali privati nella scuola pubblica porterà all’inevitabile discriminazione degli studenti delle aree svantaggiate del Paese ed avvantaggerà le ingerenze politiche, imprenditoriali e mafiose nelle scelte della scuola, degli insegnanti e degli studenti, che verranno sfruttati come manodopera a costo zero». Gli attivisti de ‘Il Territorio 5 Stelle’ concludono: «La scuola italiana non riceve supporto positivo dalla politica ormai dai più di un decennio. Il governo Renzi, in segno di continuità con i suoi predecessori, ha deciso di rubare finanziamenti alla scuola pubblica per trasferirli a quella privata. Il modo migliore per annientare la meritocrazia e costruire una classe dirigente dinastica, formata da quei pochi eletti che potranno permettersi un’istruzione di qualità».

venerdì 3 luglio 2015

#MarioDimettiti: a Catanzaro la raccolta firme!

«Raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni di Mario Oliverio e di tutto il Consiglio Regionale». Lo annunciano gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle di Catanzaro, che aggiungono: «Sabato 4 luglio sul lungomare di Catanzaro (nei pressi dell’ancora) dalle 18 alle 21, allestiremo un banchetto per informare i cittadini dei motivi che ci spingono a chiedere le dimissioni del Governatore della Calabria, unico responsabile politico della nomina di una giunta che è stata azzerata dalle indagini sui rimborsi rubati dai gruppi della passata consiliatura. Sono inutili gli attuali proclami per la scelta di una nuova giunta che sia lontana dagli scandali della magistratura».
«Gli attivisti – continua la nota – allestiranno altri banchetti in tutta la regione. La voce dei calabresi indignati si deve levare alta. Questa non è una battaglia del M5s contro il PD, ma dei calabresi onesti che pretendono una classe politica lontana dalle inchieste e dagli scandali e che regali alla Calabria una stagione di scelte fatte con e per il popolo e non per gli interessi dei potentati della regione».
Il Territorio Cinque Stelle conclude: «Invitiamo al nostro banchetto tutti i calabresi stanchi di assistere inermi al valzer di poltrone della Regione Calabria. Troppo tempo si è perso a discutere di nomine e ruoli istituzionali, mentre nulla è stato fatto per risolvere i problemi che attanagliano la regione più povera d’Italia».

giovedì 2 luglio 2015

Potenziare la tratta ferroviaria Catanzaro-Lamezia

E' dal 2000 che le Regioni hanno la piena responsabilità per quanto riguarda le politiche in materia di servizio ferroviario locale. Sono infatti subentrate allo Stato nel ruolo di interlocutore con i diversi concessionari che operano il servizio regionale e dal 2001 hanno avuto trasferite le risorse, già destinate al finanziamento del servizio ferroviario locale. Alle Regioni spetta dunque definire con i gestori, operanti in concessione sul proprio territorio, la quantità, i costi e gli standard di qualità dei servizi ferroviari erogati. Le “prestazioni” sono stabilite nei cosiddetti Contratti di Servizio (CdS), con il quale da un lato l’impresa ferroviaria s’impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km ed al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi. In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dallo stesso Contratto.
Nel caso della Calabria, nonostante una media di 230 soppressioni di treni al mese le penali non sono previste dal CdS.
Il Rapporto Pendolaria 2014 ha analizzato in ogni Regione le risorse e gli impegni previsti nei CdS, per capire come le politiche dei governi locali sui trasporti si siano tradotte o meno in attenzioni e investimenti a favore del trasporto ferroviario pendolare. In Calabria si è assistito in quattro anni a tagli per il 16,3%, un aumento delle tariffe del 20%, assenza di stanziamenti per il servizio e per il materiale rotabile ed una drastica riduzione sulla quantità di treni x km che passano da 7,4 a 5,8.
Il Rapporto Pendolaria mostra, di anno in anno, per la Calabria, la stessa fotografia di isolamento e di arretratezza - in alcuni casi addirittura peggiorata. Nel corso del 2014 la Regione Calabria ha tagliato circa 10 milioni di euro al Contratto di Servizio con Trenitalia, già impoverito di molto negli ultimi anni. In seguito a questa decisione a partire dallo scorso giugno è stata decretata la soppressione di ben 26 treni regionali solo sulla linea Jonica tra Reggio e Metaponto e tra Catanzaro Lido e Lamezia. In seguito alle trattative tra Regione e Trenitalia i tagli sono poi diventati 16, con 10 corse ripristinate. Ma allarmano le notevoli riduzioni su alcuni linee, come la Jonica e la linea Rosarno - Lamezia Terme Centrale via Tropea.
Drammatica è proprio la situazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme parzialmente rinnovata nel 2008 con la costruzione della variante Catanzaro Lido – Settingiano e della nuova stazione di Catanzaro-Germaneto. Infatti, dopo un taglio di circa 10 milioni di Euro da parte della Regione sul Contratto di Servizio avvenuto la scorsa estate la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale è stata classificata come tratta a scarso traffico e vede 10 collegamenti al giorno (per senso di marcia) di cui solo 3 con treni regionali. Il resto è stato sostituito con autobus. In pratica, si è tornati alla sostituzione dei treni con i mezzi su gomma proprio come nel periodo di interruzione della ferrovia tra il novembre 2011 e l'aprile 2013, a seguito del crollo di un ponte tra Marcellinara e Feroleto Antico. Nonostante sia una linea, di 42 km, a binario unico risulta strategica perché unisce i versanti tirrenico e jonico della Calabria tanto da aver fatto proporre la sue elettrificazione più volte negli ultimi anni. I tagli quindi aggiungono disagi per un’area, quella jonica, già martoriata sul fronte del trasporto ferroviario e che già da anni non può raggiungere in modo diretto in treno Lamezia Terme Centrale, avendo spezzato i collegamenti Regionali provenienti dalla Jonica sud (Reggio Calabria/Roccella Jonica) e da Crotone/Sibari, a Catanzaro Lido.
Anche i treni a più lunga percorrenza hanno subito dei cambiamenti importanti nel corso degli ultimi anni, mentre addirittura finiranno nel dimenticatoio la maggior parte dei treni notturni, che almeno allo stato attuale sono destinati a scomparire. In Calabria tra il 2010 ed 2011 sono stati soppressi 4 Intercity notturni e addirittura 12 treni Espressi che permettevano, con un costo contenuto, di collegare questa regione sia con la Sicilia sia con Roma. Solo nel 2013 sono stati tagliati gli Espressi diretti a Torino, Milano, Venezia e Bolzano, mentre nel 2012 i tagli più gravi hanno riguardato la linea Jonica. In quest’ultimo caso oltre alla mancanza ormai di passaggio dei treni, con un solo treno al giorno tra Metaponto e Reggio Calabria (ed un cambio a Catanzaro Lido), si assiste anche alla chiusura di biglietterie di stazioni importanti come Sibari e Crotone.
La presenza di servizi su gomma in sovrapposizione al treno, alle porte del 2015, non è più accettabile: sono costi che ingiustamente vengono sostenuti dai cittadini calabresi, peraltro beffati due volte, visto che il servizio è assolutamente poco appetibile a causa degli alti tempi di percorrenza (compresi tra 45 e 50 minuti per percorrere 42 km).
Una nuova Catanzaro Lido – Lamezia darebbe anche la possibilità di collegare direttamente il capoluogo di Regione Catanzaro con la Capitale e con il resto d’Italia. Non sarebbe più un sogno collegare con un servizio Frecciargento Catanzaro Lido con Roma Termini in 4 ore e 30 minuti, con relative coincidenze Regionali da/per Crotone-Sibari e Soverato-Roccella Jonica-Reggio Calabria.
Nel 2012 il Ministero della Coesione Territoriale ha destinato 80 milioni di euro all’elettrificazione della tratta tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale per un lavoro che, allo stato attuale, a causa del tracciato poco agevole e costellato di criticità idrogeologiche, sarebbe totalmente inutile ai fini del miglioramento e della velocizzazione dei treni. I lavori, per giunta, non sono mai partiti.
Legambiente ha segnalato una media del 25% in meno di risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma negli ultimi 4 anni. Il governo Renzi ha assicurato, in controtendenza, uno stanziamento di 3,8 miliardi di Euro per tentare di dare uno shock positivo alla pericolante economia nazionale, tuttavia, con grande rammarico notiamo ancora una volta che nello "Sblocca Italia" non è menzionata neppure lontanamente la Calabria, "solita" grande assente, ormai da decenni, nei piani nazionali di investimento infrastrutturale nel settore del trasporto ferroviario;
In Calabria, il cronico ritardo che riguarda il potenziamento delle infrastrutture e il ricambio del materiale rotabile fa sì che i tempi di percorrenza, non solo tra centri di minor grandezza, assumano dimensioni impensabili per un viaggio da effettuare quotidianamente. Muoversi da una città all’altra, su percorsi sia brevi che lunghi, può portare a viaggi di ore e a dover scontare numerosi cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri di tragitto, mentre le coincidenze e i collegamenti intermodali rimangono un sogno.
L’obiettivo da perseguire nell'interesse del Paese è di potenziare i collegamenti lungo le principali direttrici nazionali, migliorando l'offerta e l'integrazione modale con porti e aeroporti, pullman, trasporto pubblico locale, eliminando anche sprechi. Questo dovrebbe essere il ruolo del Ministero dei trasporti, con una attenta regia di politiche e investimenti. Non esistono infatti scuse infrastrutturali, nei collegamenti tra i principali capoluoghi di Regione, al nord come al Sud, devono essere garantiti collegamenti diretti su treni moderni che possano circolare con velocità competitive nei confronti delle automobili. Non è accettabile che scompaiano i collegamenti interregionali perché le Regioni hanno deciso di tagliare le linee più periferiche e il Ministero non intervenga. Al Ministero spetta il compito di verificare che siano garantiti gli stessi diritti di accesso al trasporto ferroviario in tutta Italia. Ecco perchè ho presentato un'interrogazione parlamentare. Ho chiesto se ritenga che ai cittadini calabresi siano stati garantiti gli stessi diritti di accesso al trasporto ferroviario al pari dei residenti delle altre regioni e  se non ritenga opportuno che si provveda alla messa in sicurezza e alla velocizzazione e solo in seguito all’elettrificazione della tratta tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme Centrale oltre alla costruzione dell’irrinunciabile collegamento ferroviario con l’aeroporto internazionale. Risponderà?

Paolo Parentela
Portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Consiglio Comunale incapace di governare il capoluogo

«Il Consiglio Comunale di Catanzaro è chiamato ad un vero atto di responsabilità che riporti i cittadini ad esprimersi, vista l’assenza palese di una maggioranza e di una opposizione in città». È quanto sostengono gli attivisti del Meetup Il Territorio 5 Stelle Catanzaro, all’indomani dell’approvazione del finanziamento del disavanzo straordinario di amministrazione grazie all’astensione delle forze di minoranza. «Dal 2013 ad oggi – aggiungono – la giunta Abramo si è retta soltanto grazie a numerosi rimpasti di giunta, utili soltanto a rinfoltire una maggioranza che ogni giorno perde pezzi. Ci mancava soltanto che anche l’opposizione accorresse in suo aiuto facendo da stampella, giustificandosi con un atto di responsabilità che non esiste». Il Territorio 5 Stelle continua: «Il vero atto di responsabilità del Consiglio Comunale, dovrebbe essere di palesare la manifesta incapacità di governare questa città, restituendo la voce ai cittadini. La verità è che la classe politica cittadina risponde tutta a giochi di potere che possa consentirgli di rimanere comodamente seduta sugli scranni di Palazzo de’ Nobili, mentre Catanzaro lentamente muore». «Abramo e le sue giunte – conclude la nota – stanno facendo finta di governare Catanzaro. Abbiamo assistito a lunghi periodi in cui il Consiglio Comunale non riusciva neanche a riunirsi ed a numerosi rimpasti di giunta, che sono serviti soltanto per ricompattare una maggioranza che senza nomine e poltrone sarebbe stata incapace di andare avanti. I catanzaresi hanno bisogno di un Consiglio Comunale forte e responsabile, non di giochi di potere e pacchetti di voti che si spostano per compiacere i potenti della città»

mercoledì 1 luglio 2015

Il Comune reinvesta liquidità in alcuni quartieri di Catanzaro

«Il Comune di Catanzaro reinvesta parte del denaro ricavato dal riscatto degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per dotare i quartieri interessati di servizi degni di un capoluogo di regione». Lo affermano gli attivisti del Meetup Il Territorio Cinque Stelle Catanzaro, a seguito dell’annuncio da parte dell’assessore Filippo Mancuso riguardo l’approvazione da parte della giunta della delibera che consentirà ad oltre 1500 famiglie catanzaresi di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. Il Territorio Cinque Stelle aggiunge: «Corvo, Aranceto, Fortuna, Santa Maria, Gagliano, De Filippis. I quartieri interessati dalla vicenda rappresentano quasi tutti la periferia dimenticata di questa città, in cui imperversano degrado urbano e sociale. In questi quartieri la situazione di strade, marciapiedi e pensiline è da terzo mondo, per non parlare delle aree verdi spesso abbandonate a loro stesse».
«Le restrizioni imposte dal patto di stabilità – continuano gli attivisti – hanno portato il Comune di Catanzaro a stringere le maglie ed a dimenticare l’ordinaria manutenzione delle aree demaniali. È così che migliaia di catanzaresi si sono trovati a calpestare marciapiedi e ad attraversare strade che necessitano di interventi immediati. Vicende che si ripercuotono spesso sulle casse del comune a causa dell’elevato numero di incidenti causati dall’assenza di manutenzione. La giunta Abramo restituisca ai cittadini delle periferie quantomeno la dignità, sfruttando la fresca liquidità che arricchirà le cassa del comune grazie alla delibera recentemente approvata».
Il Territorio Cinque Stelle conclude: «Ricordarsi dei cittadini residenti nei quartieri periferici soltanto a ridosso delle tornate elettorali è una tecnica che non funziona più. Il Comune di Catanzaro deve urgentemente trovare il modo di manutenere adeguatamente le proprie periferie, affinché non esistano più catanzaresi di serie A e serie B».