«Da quanto si apprende dagli organi di informazione – aggiungono gli attivisti – il quadro è desolante. Il malaffare diffuso in città non si limita agli eventi criminali delle periferie dimenticate, ma ha terreno fertile anche nei palazzi del potere».
Continua la nota del Meetup Il Territorio: «Già dopo la conclusione del primo filotto di indagini, il nostro portavoce in Parlamento Paolo Parentela aveva chiesto attraverso un’interrogazione al Ministro dell’interno lo scioglimento del consiglio comunale ma Alfano preferisce tacere. L’avventura del Sindaco Abramo sullo scranno cittadino è iniziata con l’ombra dei brogli elettorali e sta continuando con indagini ed avvenimenti che non rendono il giusto onore alla città di Catanzaro. Le dimissioni sono il minimo sindacale».
«Questa volta – conclude la nota – anche i catanzaresi sono chiamati ad un gesto di responsabilità. L’emigrazione giovanile, la disoccupazione, i disservizi sono figli del malcostume della città. Il voto clientelare ha portato Catanzaro ad essere governata da gente che, se venissero confermate le accuse delle attuali indagini, tutto fa tranne che l’interesse dei propri cittadini. Catanzaro è chiamata ad uno scatto di orgoglio, esattamente come Abramo».